Maria Teresa Sica

Bontà nascosta o cattiveria?

Persone intimamente buone che, inspiegabilmente, a tratti mettono da parte l’essenza positiva e lasciano il passo all’esatto opposto.

Non so perché accada, non credo lo facciano per cattiveria, perché intimamente sono buone, ma per un motivo ignoto, sporadicamente, talvolta sempre meno sporadicamente, e improvvisamente, abbandonano il loro modo di essere. E quasi inconsapevoli, predicano di buoni sentimenti e virtù che sono convinte di possedere, e che posseggono.

Non so se siano consapevoli di assumere anche comportamenti lontani da quelli positivi posseduti, posseduti anch’essi, ma più spesso negati. Li assumono improvvisamente, e vi si perdono, a volte anche con cosciente determinazione. E finisce che di modi di essere ne hanno più di uno. E così si beano della loro positività, ma contemporaneamente si perdono nel, talvolta negato, suo opposto.

Quanto tutto questo meccanismo sia consapevole, mi sfugge. Forse è celato nella voglia di essere buoni e nella contemporanea consapevolezza di non esserlo davvero. Perché diciamolo, essere buoni, non essendolo davvero, può essere facile.

Mts ©

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