Maria Teresa Sica

Fare pace con il passato

Quando si sono subite vessazioni, violenze psicologiche, maltrattamenti emotivi, quando quasi ci si mette volontariamente in storie malate, o si tirano avanti con tenacia pur consapevoli che la scelta più sana sarebbe troncare, anche se si pensa di essere finalmente pronti a vivere una storia d’amore vera e ci si convince di non negarsi un’opportunità, anche se si incontra la persona più meravigliosa del mondo, i fantasmi del passato non tarderanno a presentarsi e, da un lato riporteranno a galla tutte le insicurezze e le angosce non superate, dall’altro spingeranno ad una sofferente resa.  

Alcune esperienze lasciano il segno, un segno che diventa sempre più profondo, ma non è raro che alcuni comportamenti abbiano radici molto lontane e, soprattutto se non si affrontano le cause, il taglio interiore diventa sempre più difficile da rimarginare.

Bisognerebbe affrontare il problema alla radice, bisognerebbe comprendere che è necessario farsi aiutare, ma non basta comprenderlo, bisogna anche dare modo di farsi aiutare.

Una persona di questo tipo soffre profondamente, si sforza di non lasciarsi influenzare da quello che ha vissuto, si convince di avere chiaro l’andamento di ogni dinamica e di saperlo gestire, ma appena percepisce un minimo segnale che risveglia un collegamento con alcuni comportamenti subiti, se anche non c’è alcuna relazione, quella persona riesce a trovarne, e questo condiziona il suo comportamento che, quindi, diventa distruttivo.

La persona comincia a sentirsi ferita ma, non si rende conto che è essa stessa a ferire, in particolar modo se non si apre e parla chiaramente e con la massima sincerità.

Questo però, nonostante la buona volontà, è molto complicato, perché non è raro che le persone in questione si convincano della consistenza del loro “personaggio” nutrito delle loro stesse bugie, che hanno creato ad arte per tutelarsi. Quindi riuscire ad aprirsi diventa un’impresa, e non si può certo pretendere che chi ascolta abbia infinita pazienza indagatrice – a buon fine – o una sfera di cristallo. Anzi, purtroppo chi ascolta facilmente può andare in confusione di fronte all’evidenza di una palese mancanza di sincerità che dà giustamente man forte all’idea di una presunta instabilità.

Queste persone non si rendono conto di quanto sarebbe molto più facile raccontare, semplicemente raccontare, la verità.

Certi dolori vanno affrontati con coraggio, occorre prenderne consapevolezza, parlarne, solo allora si potranno superare, e solo dopo si riuscirà a vivere una relazione con maturità e sarà possibile tenere sempre vive l’empatia, la complicità, l’intimità necessarie, e i sorrisi, l’entusiasmo, il piacere, la gioia.

Quando una storia non funziona, quasi sempre la colpa è da ricercare in se stessi, nelle cause della propria vulnerabilità, che sono quelle che determinano le crisi interiori che, a loro volta, non lasciano spazio alla serenità necessaria per vivere con intelligenza e dolcezza una bella, sana, consapevole storia d’Amore.

E allora questo è un passo che si deve fare, perché… “non si può morire dentro”!!

©Mts

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