Maria Teresa Sica

Quando Vita allarma

Arriva il momento in cui ci si deve fermare, o almeno bisogna prendere atto che forse è necessario rallentare, e lo si deve fare, senza remore, e senza andare in crisi, perché non è il caso di dare spazio allo sconforto.

Certo, le cose non saranno più come prima, magari sarà necessario cedere in qualcosa, magari ci sarà bisogno di qualche attenzione in più, di certo non ci si può più aspettare da se stessi le solite cose, forse le abitudini dovranno cambiare, ma che importa? Perché non c’è alcun dubbio: qualunque cedimento si debba abbracciare, ne vale la pena, e non è debolezza, invece è proprio l’opposto.

Quando si arriva alla consapevolezza che sono sopraggiunti alcuni cambiamenti, andarci contro non porta a nulla di buono. Non servirebbe a dare alcuna dimostrazione, né agli altri né, soprattutto, a se stessi. Anzi! Bisogna essere consapevoli che non adeguarsi a un cambiamento potrebbe portare a peggioramenti il cui unico effetto sarebbe solo aumentare lo scoraggiamento.

A che pro misurarsi? A che pro opporsi? A che pro negare, provare, ostinarsi, voler dimostrare?

La reazione più saggia è prenderne atto ed accettare serenamente, adattarsi, e quindi mettere in pratica azioni responsabili, ossia le azioni utili affinché ci si possa tutelare, per il proprio bene e per quello delle persone che ci amano. In fondo non è poi così difficile, ed è questa la reazione segno di forza, forza interiore.

Quasi tutti arrivano ad affrontare questo momento, che poi può essere anche un nuovo inizio. C’è chi ci arriva nell’infanzia, chi nell’adolescenza, chi in età più avanzata. I più piccoli sono quelli che reagiscono meglio, forse anche perché sono inconsapevoli di alcune rinunce, e si proiettano nel futuro con ciò che hanno a disposizione, con ciò di cui possono fruire. Gli adolescenti se ne fanno una ragione, perché abbracciare uno stile di vita necessario è l’unica opzione valida per aprirsi al mondo. Invece in età più avanzata, paradossalmente è più complicato, perché entra in gioco la naturale inclinazione a misurarsi con se stessi, a confrontare il prima con il dopo, c’è dunque il paragone, e necessita l’accettazione per poter andare avanti sereni.

È qui che entra in gioco la forza interiore, che può nutrire l’indispensabile autoironia, necessaria per continuare con serenità, perché la cosa più importante è essere non solo vivi, ma anche vitali. Magari, a ben guardare, la nuova situazione non è poi così grave, le misure da attuare non sono poi tanto condizionanti, semplicemente occorrerà solo un po’ rallentare, magari sarà necessario cambiare alcune abitudini, fare qualche rinuncia, acquisire nuove consuetudini… ci si abituerà, e forse con il tempo le cose potranno migliorare. Magari può consolare la consapevolezza di esserci arrivati non tanto presto, certo, neanche tanto tardi, ma si è vivi, e le cose che si possono continuare a fare sono comunque tante!! E allora come si dice? “Bere o affogare!!”.

E dunque meglio bere, bere sorridendo e nutrirsi con semplicità delle tante piccole gioie che comunque si daranno agli altri e, allo stesso tempo, dagli altri e da se stessi si prenderanno.

Ce la fanno i bimbi, ce la fanno gli adolescenti, e allora? Alla fine quello che vince è sempre lui: l’Amore, quello per se stessi e quello per gli altri, soprattutto quegli “altri” che lo ricambiano, quell’Amore che poi è la Forza della Vita.

©Mts

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