Maria Teresa Sica

Insegnanti, questi “scansafatiche”

In tutte le categorie esistono persone che si impegnano anche oltre le aspettative e persone che lavorano il minimo indispensabile, si arrampicano sugli specchi o cercano di brillare di luce altrui. Accade ovunque.

Qui voglio parlare degli insegnanti, per spezzare una lancia a favore di questa categoria tanto criticata, seppure io stessa, facendone parte, non ne apprezzo alcuni aspetti, tra gli altri, la generale mancata coesione. Questo però è un altro discorso, ora voglio parlare del corpo docente nell’esperienza covid.

Siamo stati catapultati in una situazione per molti del tutto nuova, non tutti i docenti sono capaci di lavorare con il computer, non tutti ne conoscono le molteplici funzionalità e non tutti, ma questo non c’entra molto con quello su cui voglio richiamare l’attenzione, non tutti dicevo, hanno a disposizione un dispositivo.

La classe docente è “anziana”, e sono moltissimi coloro che, anche alle prese con il registro elettronico, necessitano dell’aiuto dei colleghi più esperti e si perdono con le innumerevoli novità e aggiornamenti operativi.

Eppure, nell’affrontare l’improvvisa situazione della didattica a distanza, escludendo i più giovani e quelli capaci per passione, la stragrande maggioranza si è mostrata tenace e carica di buona volontà.

Non tutte le scuole hanno organizzato immediati/necessari corsi di formazione. Molti docenti hanno ricevuto indicazioni di massima e poi hanno dovuto cavarsela da soli, così hanno fatto ricorso al supporto da parte dei più esperti e soprattutto agli innumerevoli video tutorial da ricercare autonomamente in rete per imparare quanto necessario

Si sono impegnati cercando, provando, registrando, facendo cose mai viste né fatte prima. Hanno pian piano preso dimestichezza con .pdf, file audio e video, salvataggi, percorsi, connessioni video in sincrono.

Per svolgere i contenuti della normale attività docente, con compiti e relative correzioni, è stato necessario affrontare innumerevoli, ma indispensabili novità, il tutto armati  prevalentemente solo della propria irriducibilità.

Nelle difficoltà non si sono scoraggiati, gli ostacoli li hanno aggirati con la creatività e la prontezza che spesso li contraddistingue.

Pronti, ostinati, diligenti, con il solo obiettivo di aiutare i loro ragazzi.

I docenti hanno lavorato tantissimo, seduti di fronte a un pc quasi per l’intera giornata; molti hanno dovuto affiancare la nuova metodologia alle esigenze normali della quotidianità, molti altri hanno dovuto aggiungere il ruolo di genitore a distanza, perché i figli spesso necessitavano di aiuto.

Ancora di più hanno lavorato gli animatori digitali e i tecnici informatici, disponibili e pronti, si può dire, h24.

Lezioni, avvisi, piattaforme, circolari, supporto…

Dopo l’esperienza covid nessuno si può permettere di dire che i docenti non hanno voglia di lavorare e anzi, prima di farlo, chi ha da ridire faccia esperienza una sola settimana in una classe in presenza e poi una settimana in didattica a distanza. Poi ne possiamo riparlare, forse.

Mts©

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