L’uomo è fallibile.
Il giudice è un uomo.
Il giudice è fallibile.
Matematico!!
Quello del giudice è un lavoro di grande responsabilità. In quel momento lui ha nelle sue mani quello che può accadere in relazione a una data situazione presa in esame, ce l’ha anche nei casi in cui c’è una giuria popolare, perché è lui, e soltanto lui, che ha l’ultima parola sull’accettazione delle eventuali prove, è lui che accoglie o respinge opposizioni, mozioni… sono le sue decisioni dunque a condizionare l’andamento di un processo, ed è lui che, in ultima analisi e con un’adeguata spiegazione, può anche annullare il responso della giuria.
Ho visto serie televisive che mi hanno dato da riflettere.
A volte aggiornare un’udienza può essere determinante. In quel lasso di tempo possono accadere cose che potrebbero finire con lo scoraggiare o spaventare un testimone, che potrebbe poi cambiare idea e decidere di non testimoniare più. O può accadere di peggio.
Ma lui è sempre un uomo, quindi ci può stare il fatto che una decisione presa in tutta coscienza e consapevolezza di legge poi si riveli errata.
È un uomo, e allora può anche darsi che, non volendo, sia condizionato da fattori che, seppure non dovrebbe essere così, lo condizionano.
Allora pensavo: e se il giudice non fosse uno? Se i giudici fossero tre?
Tre giudici, tre persone diverse che seguono un unico caso. Tre persone che assistono a tutto dall’inizio alla fine e che danno autonomamente, senza discuterne tra loro, il loro giudizio sull’ammissibilità di una prova, sulla richiesta di una mozione, di un’opposizione, di un rinvio… su ogni decisione da prendere. In aula vicini ma separati, magari potrebbero essere schermati lateralmente, così sarebbe per loro impossibile guardarsi, confrontarsi e condizionarsi nel momento in cui bisogna dare una risposta di accoglimento o di rigetto, e per rispondere alle richieste delle parti magari ognuno potrebbe avere una pulsantiera a disposizione, da utilizzare semplicemente premendo il pulsante corrispondente all’opzione della decisione personale presa.
In questo modo, se le decisioni non sono esattamente uguali, ce ne saranno sempre due uguali su tre, e forse le possibilità di errore umano sarebbe più remota.
Mts ©