Maria Teresa Sica

-ite

-ite.

È un suffisso che assume un significato diverso a seconda delle diverse discipline dalle quali viene assunto. In medicina il suffisso –ite viene aggiunto a un termine anatomico per indicare la presenza di un’infiammazione dello stesso, praticamente una condizione patologica.

Il mio gioco quotidiano consiste nell’aggiungere tale suffisso ad alcuni nomi comuni, in particolare voglio giocare con le professioni. Allora ad esempio lo aggiungo a ministro viene fuori ministrite, a maestr/a maestrite, a poliziotto/a poliziottite, a bacario/a bancarite, ad avvocato avvocatite… insomma si può aggiungere a qualsiasi categorie, ma quando? Sempre e solo quando l’interessato converge il suo lavoro, la sua mansione in qualcosa che del lavoro vero e proprio ha molto poco, un’attività che si distacca completamente dal senso reale.

Il suffisso si aggiunge quando l’interessato, nello svolgimento delle sue funzioni, perde il contatto con la realtà e si lascia prendere da manie di grandezza, inquinando così il senso reale della sua stessa professione, praticamente “bruciandola”. Il suddetto personaggio diventa pieno di sé, sicuro di avere poteri  infiniti, praticamente è certo di avere assunto IL potere su ogni cosa e su ognuno sia suo subalterno, pari, ma… anche superiore.

Tale stato può essere innato o, in molti casi, sopraggiunge in seguito all’acquisizione di un nuovo ruolo, solitamente un ruolo caratterizzato dall’acquisizione di diritti particolari, o ancora successivamente a una promozione.

Guidato dal senso di onnipotenza che il ruolo sopraggiunto, a suo parere, comporta, dimentica ogni norma di comportamento e rispetto sociale, certo del fatto che ora tutto può e tutto gli è dovuto. Spesso tali ruoli comportano maggiore gratificazione economica, questo aspetto contribuisce a mettere in risalto gli aspetti peggiori dell’essere umano, che perde appunto l’umanità. L’umiltà è una parola senza senso, inutile, cancellata, ormai completamente dimenticata.

Molte persone, armate di tutte le migliori intenzioni, che sembrano avere principi saldi e indistruttibili, ottenuto il fatidico ruolo… si perdono, si infiammano ed… “esplodono”, così  dimenticano il valore del rispetto, si divertono a creare ostacoli, sollevano problemi inesistenti che dopo si propongono di dipanare cercando di metter in risalto il loro essere indispensabili e unicamente capaci, e diventano aggressivi (ora possono trattare chiunque come preferiscono)e tutto questo irrita chi le circonda, soprattutto se questi ultimi conoscevano il soggetto “esploso” prima della trasformazione. In poche parole i “vantaggi” insieme al senso di onnipotenza favoriscono “l’oblio dei valori”.

A questo punto vale la pena prendere in considerazione anche il fatto che tale suffisso si trova spesso anche in nomi di esplosivi: dinamite, astrolite, nitro mannite… o in alcuni prodotti chimici aggressivi: iprite, lewisite, o anche soltanto irritanti: adamsite.

Sono davvero pochi coloro i quali, assunto IL ruolo, sono anche capaci di non soccombere al senso del potere e alla gratificazione dei vantaggi economici, praticamente sono rari quelli che riescono a non cedere senza infiammarsi ed esplodere.

Io conto su questi pochi e rari Esseri Umani.

Mts ©

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