Maria Teresa Sica

Persona e Personaggio

Quando si parla di “personaggio” si pensa subito a un attore, ma anche a un cantante o a una qualsiasi persona che lavora nell’ambiente dello spettacolo, insomma si pensa a un artista e al ruolo che interpreta. Ma è un errore, perché chiunque, e sottolineo chiunque, è persona sì, ma anche personaggio, a prescindere dal fatto di essere oppure no parte del mondo dello spettacolo, poiché la vita è un immenso e infinito spettacolo dove ognuno si mostra a tratti per come vuole mostrarsi.

Se si pensa agli artisti, questa differenza è scontata, è un dato di fatto, dunque c’è più attenzione nel volerli comprendere. Si sa che loro spesso indossano una maschera, che lo devono fare anche per tutelarsi dalle implicazioni invadenti della fama e delle intrusioni mediatiche ma, come ho detto, la compresenza “persona-personaggio” esiste in ciascuno di noi, dunque occorre sempre tenere presente che conoscere davvero una persona è un privilegio e, nello stesso tempo, una concessione, e per arrivarci è necessario volerlo veramente con tutta l’anima, bisogna dare e prendere tempo, parlarsi, scrutarsi, osservarsi, e anche ascoltare sì, ma il tutto consapevoli che è necessaria cautela nell’interpretazione, estrema cautela.

Nello spettacolo della vita esistono infinite maschere, c’è chi le indossa a causa del timore dei giudizi altrui, chi lo fa perché nasconde intime insicurezze, chi lo fa perché ha paura dell’ignoto o altre inesplorate paure, chi, invece, vi ricorre con lo scopo di soggiogare gli altri, e tutto questo spesso va a falsare le relazioni umane.

L’essere umano è davvero complicato, molto, troppo complicato!

 

 

Una persona può apparire sfacciata o timida, superficiale, folle, arrogante, presuntuosa, leggera o pesante, asociale… e magari in realtà è tutt’altro… quello che mostra è solo l’apparenza.

L’apparenza, però, è un’arma a doppio taglio che può finire con il ferire proprio chi ha scelto di indossare una determinata maschera.

Nelle relazioni umane la pazienza è una dote che spesso scarseggia, ci sono talmente tanti esseri viventi in giro che per molti non vale la pena fermarsi a scoprire una persona, soprattutto se la cosa richiede …impegno. Ecco che quindi per alcuni la persona rimarrà sconosciuta, probabilmente con suo immenso dolore, perché magari quella persona tiene a farsi conoscere da un’altra persona in particolare, a fargli scalfire la sua maschera e mostrargli cosa c’è oltre il personaggio, ma… non ci riesce, anzi, continua a tenere alta e ben salda quella maschera, sperando che l’altra persona voglia buttarla giù davvero e, talvolta, finisce anche per comunicare informazioni errate, suo malgrado, che hanno come risultato un repentino, nonché indesiderato, disinteressamento con relativo allontanamento. E forse questo alla fine è un peccato per entrambi gli “attori”.

Quella persona dirà a se stessa: “Se tiene a me, riuscirà a trovare la chiave per conoscermi davvero, non si arrenderà”, ma… non ha fatto i conti con il vissuto dell’altra persona, che pure indossa il suo personaggio e avrà di certo messo in atto i suoi meccanismi di difesa.

È davvero difficile, diventa tutto molto difficile, soprattutto per le persone più belle dentro.

Allora dov’è la soluzione?

Probabilmente è nella verità, perché anche chi indossa la sua bella maschera deve cedere un po’ quando si rende conto che ne può valere la pena.

Dunque giù la maschera, spazio alla persona, il personaggio è solo un cane che si morde la coda, perciò rilassati e parla, prova a comunicare davvero, ma sinceramente, senza continuare a farti fagocitare dal tuo stesso personaggio, senza star lì ad aspettare che ti scoprano. Allo stesso tempo, prova a guardare oltre, non giudicare subito alcuni comportamenti, prova a motivarli, a chiedere spiegazioni.

Le scoperte che possono venire fuori dalle interazioni sincere saranno straordinarie, perché ognuno ha sconosciuti e validi motivi che l’inducono alla scelta di dare spazio al suo personaggio, ma ognuno vuole dare il bello di sé a chi lo merita, e tutti desiderano interagire con la persona, non con il personaggio.

Non dimenticherò mai una conversazione con una mia parente, ero stranamente a mio agio e parlai con lei senza veli. Alla fine lei mi disse: “Tu sei completamente diversa da come ti presenti, non mi sarei mai aspettata di sentirti dire queste cose. Agisci e parli dando un’impressione completamente diversa. Non devi farlo.”

Non credo di averla mai ascoltata… troppo difficile… ma ancora ne pago le conseguenze, ecco perché scrivo queste cose, ecco perché penso che a volte bisogna lottare contro se stessi per dare spazio alla persona, soprattutto quando è migliore del personaggio scelto.

Le “false belle persone”, a lungo andare non reggono, alla fine vengono scoperte per quello che sono veramente, perché stanno portando avanti un personaggio, e meritatamente non saranno mai felici. Ma le “vere belle persone” che continuano a tenere alto il personaggio scelto non saranno mai scoperte per quello che sono veramente e, anche loro, non saranno mai felici, ma immeritatamente e… per una loro scelta autodistruttiva.

Perciò, e concludo, se vuoi provare ad essere felice, cerca di dare spazio alla sincerità, giù la maschera!

©Mts

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