PER UNA CULTURA DELLA PROTEZIONE CIVILE
In casa, all’aperto o anche nei luoghi del mondo del lavoro facilmente possono accadere incidenti più o meno gravi. Questi imprevisti capitano, nella maggior parte dei casi, per il mancato rispetto di quelle che sono le norme di prevenzione atte a proteggere dalle diverse e molteplici insidie. L’imprudenza, la distrazione, la fretta, e anche l’inesperienza possono determinare incidenti che possono essere evitati se ci si comporta in modo più sicuro possibile. Basta ricorrere a piccoli accorgimenti per evitare problemi e vivere più sereni negli spazi domestici, aperti o di lavoro. Quando poi si devono affrontare situazioni particolari o di emergenza, è importante non trovarsi impreparati, onde evitare che stress e panico prendano il sopravvento, poiché questi possono determinare l’insorgere di caos, confusione ed incomprensioni che a loro volta possono aumentare il rischio d’infortuni. Gli alunni trascorrono a scuola molte ore quotidianamente, e proprio a scuola possono apprendere le nozioni utili per sviluppare una cultura della manutenzione del territorio, del rispetto delle norme e della prevenzione, in un concetto solo, una cultura della sicurezza, perché non esiste civiltà se non esiste sicurezza. Nella Costituzione ci sono diversi richiami alla tutela della salute, e la scuola, che ha come finalità la formazione del cittadino, è il punto di aggregazione dove gli alunni possono venire a conoscenza di quelli che sono i problemi del paese e di quelle che sono le giuste modalità per favorire lo sviluppo del benessere per l’uomo. Gli alunni inoltre, trasferendo i loro apprendimenti alla famiglia, favoriscono la diffusione della cultura sociale civile. OBIETTIVICultura del rispetto, difesa e manutenzione del territorio Conoscenza del rischio e sua valutazione Capacità di previsione dei rischi Capacità di prevenzione dei rischi Cultura della prevenzione delle emergenze Cultura del soccorso Rispetto delle norme CONTENUTIRischi derivanti dall’attività umana Costruzioni Inquinamento Rischi derivanti da fenomeni naturali Sismi Vulcani Problemi idrogeologici: alluvioni, frane, dighe Altri incidenti L’elettricità Gli incendi La sicurezza stradale Gli infortuni La giusta prassi comportamentale nei casi di calamità ed emergenze Il primo soccorso La tutela della salute La tutela del territorio Il volontariato
I docenti sceglieranno ed indicheranno nella programmazione un argomento da sviluppare ogni mese nelle rispettive classi. Saranno organizzati (se possibile), incontri con personale tecnico per docenti, genitori ed alunni. Di seguito sono riportate linee guida per ogni contenuto, i docenti potranno operare adeguamenti dell’argomento alla classe di appartenenza.
Ø Rischi derivanti dall’attività umana Da quando è comparso sulla terra l’uomo ha distrutto circa i due terzi delle grandi foreste che ricoprivano il nostro pianeta favorendo l’avanzata dei deserti. Attualmente la più importante risorsa vegetale in pericolo è la foresta amazzonica (Brasile), dove vivono 4000 specie di vegetali ed innumerevoli specie animali. Qui gli alberi vengono abbattuti per costruire strade e centri abitati. Queste continue distruzioni stanno minando l’equilibrio dell’ecosistema del nostro pianeta, si parla già da qualche anno infatti dei problemi determinati dall’effetto serra. Un altro problema è costituito dall’aumento della popolazione umana. Di contro le risorse alimentari diminuiscono e diventano via via insufficienti, si è reso perciò necessario incrementare la produzione di vegetali alimentari, e i ricercatori hanno selezionato alcune specie di piante coltivabili e le hanno rese più resistenti alla siccità e agli attacchi di parassiti ed hanno migliorato la produttività utilizzando sistemi chiamati biotecnologie. Ma questo non ha risolto il problema, ne ha invece creato un altro: la diffusione dell’alimentazione non biologica, che crea danni alla salute delle persone. Anche il patrimonio zoologico mondiale si è impoverito e centinaia di specie animali sono scomparse definitivamente. Questo tristissimo fatto è dipeso a volte dalla distruzione degli habitat, anche con l’uso di sostanze chimiche, ma è stato spesso provocato da uccisioni indiscriminate ad opera di cacciatori e bracconieri. In questi anni, associazioni ambientaliste e semplici cittadini (volontariato) hanno organizzato campagne di sensibilizzazione e manifestazioni di protesta contro la caccia senza regole, che provoca molti danni, poiché l’estinzione di una specie spezza l’equilibrio della catena animale.
· Costruzioni Ogni giorno, passeggiando per la città, può capitare di vedere ponteggi o cantieri con operai al lavoro. Questo è il mondo dell’edilizia, un importante settore professionale che, per le sue caratteristiche è esposto ad una serie di pericoli. Le impalcature espongono i lavoratori a cadute dall’alto ed i passanti al rischio di essere colpiti da attrezzi o calcinacci che possono cadere; questi rischi si possono prevenire con l’uso di parapetti e ringhiere, in particolare gli operai devono ricorrere all’utilizzo dei mezzi di protezione, quali il casco, i guanti e le calzature di protezione, altre le cuffie antirumore, che proteggono dalle macchine rumorose, poiché il rumore forte e prolungato è particolarmente dannoso per l’apparato uditivo. I passanti devono fare attenzione e la miglior tutela consiste nel passare lontani dalle impalcature e dai cantieri di lavoro. Le costruzioni poi devono essere fatte a regola d’arte, per tutelare la sicurezza delle persone che ci andranno a vivere o a lavorare; in particolare gli edifici pubblici devono essere costruiti secondo norme precise, poiché devono essere in grado di sopportare eventuali fenomeni naturali senza diventare pericolosi per tutti gli utenti. È necessario quindi che i costruttori facciano attenzione al suolo scelto su cui si andrà a costruire, ai materiali, alla corretta messa in opera degli impianti ed a tutte le opere necessarie per rendere la strutture sicura, tutto questo prima ancora di pensare all’estetica, al panorama o al rendimento in termini economici che potrà avere la struttura stessa. In particolare è determinante la scelta del suolo, poiché bisogna considerare gli aspetti geomorfologici dei diversi tipi di territorio ed i fenomeni naturali cui quel suolo può essere frequentemente sottoposto: se è nei pressi di un fiume o un lago o è un terreno soggetto a continue piogge, è utile, prima di costruire, verificare il grado di resistenza del suolo ai diversi eventi, poiché una struttura ben costruita può comunque cedere se il suolo non è sufficientemente forte. È importante verificare gli aspetti urbanistici del territorio: la presenza di fabbriche o discariche nelle vicinanze, che possono provocare, con le loro esalazioni, danni alla salute degli utenti, è determinante evitare di costruire dove i rischi possono essere molto alti, anche se si suppone che l’evento possa non accadere. L’uomo invece, un po’ per superficialità, un po’ per fame di guadagno, ha costruito anche dove non era consigliabile farlo, mettendo così a rischio la vita di molte persone e diventando lui stesso causa di danni inestimabili di fronte ad un fenomeno che invece, in assenza di costruzioni, avrebbe potuto comportare danni di gran lunga più contenuti. Con le costruzioni rischiose, l’uomo ha reso le calamità un grave pericolo, ma il rischio vero sono le costruzioni “pirata” e non le calamità naturali.
· Inquinamento L’uomo produce un’enorme quantità di rifiuti. Nei tempi antichi essi erano prodotti naturali di scarto (vegetali ed animali), perciò erano biodegradabili, cioè trasformabili dall’azione dei bioriduttori (o decompositori), in sostanze semplici che poi venivano utilizzate dalle piante per nutrirsi. Con lo sviluppo delle tecnologie l’uomo ha cominciato ad inquinare con prodotti artificiali che non possono essere trasformati. Così le sostanze non biodegradabili si sono cominciate ad accumulare nei campi, nei fossi, sul fondo di fiumi e laghi e sul fondo del mare. Inoltre nella vita di tutti i giorni viene prodotta una certa quantità di rifiuti solidi urbani, molti dei quali non sono biodegradabili, che poi vengono trasportati nelle discariche o agli inceneritori. Tutte queste sostanze inquinano l’ambiente, ma ci sono anche sostanze gassose altamente inquinanti, come i gas di scarico delle automobili o delle fabbriche, responsabili delle modifiche avvenute nell’atmosfera. Per ridurre i rischi dell’inquinamento prodotto dai rifiuti solidi urbani, da qualche anno si è preso in considerazione il fatto che molte delle sostanze che li costituiscono possono essere recuperate ed utilizzate come materie prime per la fabbricazione di nuovi prodotti. A questo scopo viene attuata la raccolta differenziata, che permette il riciclaggio di una parte dei rifiuti. Riguardo i gas di scarico invece, i danni prodotti dall’immissione nell’atmosfera di sostanze nocive non riguardano solo la salute dell’uomo, ma anche quelle degli animali e delle piante. Perfino i monumenti possono essere colpiti dalle sostanze corrosive dell’aria. Piombo, ossido di carbonio, anidride solforosa, anidride carbonica, sono una quantità di prodotti nocivi che ogni giorno rendono più lenta e difficile la possibilità dell’aria di autopurificarsi. Bisogna attendere la pioggia o il vento, ma le sostanze velenose trascinate dall’acqua e dal vento ricadono sul terreno provocando altre forme di inquinamento. È necessario perciò ridurre la produzione di questi gas e la loro immissione nell’atmosfera per prevenire i danni di cui essi sono la causa. Un discorso a parte riguarda l’inquinamento acustico: ci sono luoghi dove il rumore supera i livelli di dB massimi tollerabili dall’orecchio umano, e quindi devono essere sottoposti a controlli del grado d’intensità di emissione del rumore, poiché in caso questo sia superiore a quello consentito, si deve ricorrere ad accorgimenti tecnici o a protezioni soggettive. Questo perché l’esposizione prolungata al rumore, soprattutto se molto intenso, può provocare danni, e non soltanto all’apparato uditivo, talvolta anche irreversibili.
Ø Rischi derivanti da fenomeni naturali · Sismi Le cause che determinano tali situazioni non sono prevedibili, né determinabili; non c’è alcun modo di prevedere questi fenomeni, e quindi non è possibile far scattare adeguate misure di allarme in tempi sufficienti, perciò per tutelare la sicurezza bisogna fare affidamento sulla prevenzione. Per i sismi, prevenire significa, al fine di evitare catastrofi, rendere adeguatamente sicure le strutture, inoltre bisogna essere preparati ad affrontarli senza cadere nel panico e con la dovuta efficienza, in modo da non creare danni ulteriori. Perché ci sia sicurezza edilizia bisogna che le costruzioni siano eseguite secondo norme antisismiche. In Campania le norme per le costruzioni antisismiche sono diventate obbligatorie solo dopo il 1981, per questo può essere utile ricorrere ad accertamenti sul grado di vulnerabilità di un edificio e, se risulta necessario, intervenire con opere di miglioramento sismico, rafforzando la struttura stessa, o adeguamento sismico, intervenendo cioè su edifici costruiti prima dell’81 (e quindi pre–norma) per portarli ai livelli di quelli a norma operando ristrutturazioni. Procedure da adottare in caso di terremoto: Ø Mantenere la calma Ø Assistere chi si trova in difficoltà Ø Non rientrare nell’edificio fino a quando non vengono ripristinate le condizioni di normalità Se ci si trova in un luogo chiuso: 1- non precipitarsi all’esterno 2- restare in classe e riparasi sotto il banco, o sotto l’arcitrave della porta, o vicino ai muri portanti 3- allontanarsi da finestre, porte con vetri e armadi che cadendo potrebbero procurare ferite 4- se ci si trova nei corridoi o nel vano scale entrare nell’aula più vicina 5- dopo il terremoto, all’ordine di evacuazione abbandonare l’edificio senza usare ascensori, saggiando il pavimento e camminando vicino ai muri, e seguire il Piano di evacuazione per raggiungere la zona di raccolta assegnata. Se ci si trova all’aperto: 1- allontanarsi dall’ edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche che cadendo potrebbero procurare ferite 2- cercare un posto dove non c’è nulla sopra o ripararsi sotto un posto sicuro, come ad esempio, una panchina non avvicinare animali spaventati. Le cose più importanti sono la salvaguardia e la tutela delle persone, perciò è necessario che tutti conoscano le procedure di un piano di evacuazione; ma non basta, la cosa utile, affinché poi un piano sia valido, sono le esercitazioni, attraverso le quali le persone coinvolte ne verificano la reale efficacia le esercitazioni, dunque, vanno svolte periodicamente, con il fine stesso di rodare il piano stesso ed eventualmente renderlo più snello con opportune modifiche.
· Vulcani I vulcani sono monti che sulla sommità presentano un cratere collegato tramite un canale, detto camino, con il mantello della crosta terrestre, dove è raccolto il magma. I vulcani possono dar luogo ad eruzioni, cioè fuoriuscita di magma che quindi prende il nome di lava, spesso accompagnate da movimenti tellurici. Le eruzioni possono essere violente, con esplosioni e fuoriuscita di lava viscosa, oppure tranquille e silenziose, con fuoriuscita di lava molto fluida. Dal cratere può venire fuori materiale solido (lava solida e ceneri), liquido (colate di fuoco), o gassoso (gas che uscendo danno luogo a fiammate o formano nuvole arroventate che poi precipitano a valle devastando i fianchi del vulcano). Questo fenomeno quindi ha le stesse caratteristiche del sisma accompagnate dall’emissione dei materiali, ma a differenza dei sismi, l’eruzione di un vulcano può essere prevedibile, poiché ci sono degli osservatori che tengono sotto controllo i vulcani e la loro attività. Nel momento in cui supera la soglia di attenzione, si passa allo stato di pre –allarme e quindi a quello di allarme vero e proprio. Tutto questo è utile perché quando si supera la soglia di attenzione c’è il tempo necessario per mettersi in salvo. Purtroppo quello che non si può salvare sono gli immobili, che potrebbero essere distrutti, per questo motivo non è consigliabile costruire alle falde di un vulcano.
· Problemi idrogeologici: alluvioni, frane, dighe Sono problemi che interessano zone particolari: le aree inondabili, le aree instabili, e le aree dove, essendo presenti dighe, possono essere soggette a crolli e cedimenti delle infrastrutture in seguito a fenomeni naturali particolarmente incalzanti. Tali fenomeni però, per fortuna sono prevedibili grazie ai satelliti che permettono di seguire le evoluzioni meteorologiche. Anche di fronte a queste calamità è quindi possibile attuare la prevenzione dei danni passando, se si rende necessario, dallo stato di soglia di attenzione fino a quello di allarme; il problema resta sempre quello degli immobili, che se sono stati costruiti in zone con terreni a rischio, possono essere danneggiati irrimediabilmente da eventuali colate di fango. Gli allagamenti causano danni anche in città, se c’è un cattivo funzionamento dei tombini o se l’uomo non ha preso le dovute tutele necessarie per superare le giornate di pioggia abbondante.
Ø Altri incidenti · L’elettricità Tutte le sostanze sono composte da piccole particelle chiamate molecole, che a loro volta sono costituite da elementi ancora più piccoli detti atomi. Gli atomi hanno un’organizzazione simile ad piccolo sistema solare: c’è un nucleo costituito da due tipi di particelle: i protoni, che hanno una carica positiva, ed i neutroni, che non hanno alcuna carica, poi intorno al nucleo ruotano altre particelle, gli elettroni, che hanno una carica negativa. Siccome elettroni e protoni in un atomo sono sempre in numero uguale, le forze opposte si annullano e l’atomo resta in equilibrio. Quando interviene una forza esterna che determina lo spostamento degli elettroni, si crea l’elettricità. Esiste elettricità statica, cioè che rimane nel luogo dove è stata prodotta solo per un tempo limitato, dopodiché gli atomi elettrizzati riacquistano o perdono gli elettroni e la loro carica interna torna in equilibrio (come avviene se si strofina una penna di plastica con un tessuto di lana), elettricità naturale, che si determina durante i temporali e si manifesta con i fulmini a causa dello strofinio tra gocce d’acqua e pulviscolo atmosferico, ed elettricità artificiale, che può essere prodotta ed inviata anche a lunga distanza. Con la diffusione dell’uso dell’energia elettrica la qualità della vita è molto migliorata, la casa è diventata più accogliente ed è stata arricchita con strumenti consone alle necessità dell’uomo, ad esempio ci si è potuti servire dei termosifoni al posto di stufe e bracieri che emanavano esalazioni pericolose. Ma esistono molti apparecchi e giocattoli elettrici o elettrotecnici, come lampadine, campanelli…., ed apparecchi elettronici propriamente detti, come registratore, televisore, videogiochi, computer….., che hanno un funzionamento più complesso, il funzionamento dei primi però è semplice. Se si pensa alla lampadina elettrica, si sa che essa funziona e si accende grazie all’energia elettrica, ma può funzionare anche con una pila. La pila è un generatore elettrico che presenta due poli, uno positivo e l’altro negativo, anche la lampadina li possiede, uno si trova nello zoccolo filettato che si usa per avvitare la lampadina e l’altro è costituito dal bottoncino metallico che si trova sotto lo zoccolo. Collegando con un filo conduttore il polo positivo della lampadina con quello negativo della pila e quello negativo della lampadina con quello positivo della pila, la lampada si accende, perché si crea un circuito elettrico chiuso e la corrente alimenta la lampadina; questo circuito si potrebbe spezzare, in questo caso ci sarebbe un circuito aperto e la lampada rimarrebbe spenta perché la corrente non riuscirebbe a raggiungerla, ma basterebbe rimettere in contatto le due parti interrotte per richiudere il circuito e far riaccendere la lampadina. La stessa cosa succede nell’impianto elettrico di casa, solo che non c’è la pila che alimenta, ma l’energia elettrica, e l’interruttore è quello che serve a chiudere o ad aprire il circuito: premuto in un senso chiude il circuito e la luce si accende, premuto nell’altro senso, invece, apre il circuito e quindi la luce si spegne. Le cariche elettriche quindi corrono, si muovono dentro particolari fili di materiale speciale; si chiamano conduttori i materiali in cui la corrente scorre agevolmente, sono ottimi conduttori l’argento ed il rame, gli altri metalli, ferro, alluminio, acciaio… sono buoni conduttori; si chiamano invece isolanti i materiali che non permettono alla corrente di scorrere; tutti i materiali solidi non metallici sono isolanti.se al posto del filo elettrico di rame si utilizzasse uno spago, la lampadina non si accenderebbe; i fili elettrici sono dunque di metallo, ma vengono ricoperti da una guaina di gomma per evitare di disperdere corrente elettrica o di prendere la scossa. L’elettricità, infatti, può essere pericolosa, perché può provocare scosse elettriche, per evitare gli shock da corrente elettrica per contatto con un apparecchio elettrico è necessaria la presa di terra. Questa è realizzata tramite un filo elettrico supplementare (un terzo filo, generalmente giallo-verde in Italia, al quale corrisponde un terzo rebbio centrale nella spina ed un terzo foro nella presa) che scarica la tensione a terra ed evita che una persona possa rimanere folgorata. Le prese elettriche sono molto pericolose, perché sono un circuito non chiuso ma interrotto, basta infilare un conduttore in uno dei due buchi e collegarlo con l’altro buco, e la corrente riprende a scorrere. Il corpo umano purtroppo è un conduttore di elettricità, ed il passaggio di corrente nei tessuti organici è possibile e molto dannoso; gli effetti possono andare dalla semplice scossa senza conseguenze all’arresto cardiaco e respiratorio, frequentemente mortale per chi lo subisce. L’entità del danno dipende anche dalle condizioni del momento: se il corpo è bagnato, il tipo di scarpe indossate, … nelle case c’è corrente alternata, che è molto più dannosa di quella continua, come quella delle batterie delle automobili, le pile commerciali invece sono innocue. La scossa si prende toccando due fili elettrici dove c’è tensione, ma a volte anche toccando un solo filo: se il corpo si trova in una buona posizione per scaricare la tensione a terra questi casi estremamente pericolosi; bisogna evitare assolutamente di venire a contatto con fili elettrici quando si è bagnati o a contatto con oggetti metallici (ringhiere, telai metallici…), perciò è buona norma, quando si accede all’impianto elettrico per piccole manutenzioni, come la sostituzione di lampadine, intervenire sull’interruttore generale per escludere il passaggio della corrente e lavorare in condizioni di sicurezza. La scossa si può prendere anche toccando un elettrodomestico che a nostra insaputa all’interno presenta dispersione di corrente; in questo caso non si corre pericolo se la casa ha un impianto elettrico con la presa di terra e l’elettrodomestico è collegato ad esso. Anche l’incuria e la superficialità espongono a grossi rischi, in particolare, nell’uso dell’energia elettrica, aumentano le possibilità di folgorazione. Ad esempio i fili scoperti, le prese staccate, i collegamenti di conduttori eseguiti male, la mancanza di interruttori di protezione, i conduttori di terra di elettrodomestici collegati a tubature dell’acqua, possono causare incidenti anche mortali; è molto rischioso anche colpire elettrodomestici, interruttori o prese che non funzionano sperando in questo modo che si rimettano a funzionare, o stappare le spine dalle prese di corrente tirando i cavi. La realizzazione di un impianto elettrico perciò deve essere affidata sempre a persone esperte, che operano seguendo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), poiché se non è fatta come si deve si possono verificare surriscaldamenti di prese e collegamenti o addirittura corto-circuiti. Una garanzia per la sicurezza è controllare il marchio di qualità dei materiali.
Curiosità: Una lampadina si accende perché la corrente arriva al suo filo che si riscalda, diventa incandescente ed emette luce; nella stufa elettrica succede la stessa cosa, solo che la stufa è costruita in modo diverso: i fili che si riscaldano sono disposti in modo tale da produrre molto calore e poca luce, proprio l’opposto di quello che succede nella lampadina.
Ricordare che…
· Gli incendi Un incendio può essere determinato da: -fulmini -cause elettriche: -elettricità statica:per varie cause in un corpo si possono accumulare cariche elettriche, che poi si scaricano su un corpo vicino producendo un arco elettrico. Se l’arco elettrico ha una temperatura di accensione superiore a quella del materiale coinvolto, si costituisce l’innesco per un incendio. -reazioni pericolose: esistono sostanze che spontaneamente, in presenza d’aria, producono una reazione chimica che sviluppa calore e quindi possono bruciare. -condizioni di pericolo: -sigarette (gli incendi causati dalla disattenzione dei fumatori sono circa il 9% del normale) -presenza di materiale combustibile mal conservato e non controllato -accumulo disordinato di materiali di scarto -comportamenti dolosi
Prevenzione incendi– impianti parafulmine – adozione di impianti elettrici realizzati a regola d’arte – messa a terra di impianti, strutture e recipienti per evitare la formazione di scariche elettrostatiche – manutenzione delle apparecchiature elettriche – ventilazione naturale o meccanica per evitare che in presenza di vapori, gas o liquidi infiammabili si superi il limite inferiore del campo di infiammabilità – divieto di fumare – adozione dei dispositivi di sicurezza: termostati, interruttori di massimo livello – riduzione dei materiali combustibili e facilmente infiammabili – rispetto dell’ordine e della pulizia – utilizzo degli appositi recipienti per i materiali di scarto – controllo nel consentire accessi non autorizzati (per prevenire incendi dolosi) – dispositivi di allarme, porte taglia –fuoco, dove è indicato il REI (resistenza meccanica, tenuta e isolamento termico) cioè la resistenza al fuoco espressa in minuti primi
Perché avvenga la combustione sono necessari tre fattori, la cui compresenza determina l’innesco di un incendio: 1-un combustibile, che può bruciare, 2-la temperatura di accensione, cioè il combustibile deve raggiungere una temperatura alla quale brucia (campo di infiammabilità, compreso tra un limite inferiore ed uno superiore, diverso per ogni materiale) 3-l’ossigeno, che mantiene vive le fiamme.
i materiali infiammabili combustibili solidi liquidi infiammabili gas infiammabili metalli combustibili
sorgenti di innesco l’accensione diretta, con fiamme o scintille o altro materiale incandescente che entra a contatto con un combustibile l’accensione indiretta, per conduzione e irraggiamento termico (correnti d’aria calda, propagazione di calore attraverso i metalli) l’attrito l’autocombustione, se il calore viene prodotto dal combustibile, per ossidazione, reazioni chimiche, azioni biologiche
dinamica dell’incendio nell’evoluzione dell’incendio si possono individuare 4 fasi che si seguono nel tempo: agnizione, propagazione, incendio generalizzato, estinzione tra la seconda e la terza fase c’è il “flash-over, cioè il momento in cui c’è un brusco aumento della temperatura, la combustione nella terza fase avviene quindi con una forte crescita esponenziale e i combustibili vicini al focolaio possono autoaccendersi
La protezioneLa protezione antincendio consiste nell’insieme delle misure finalizzate alla riduzione dei danni conseguenti al verificarsi di un incendio. Gli interventi si suddividono in protezione passiva o attiva in relazione alla necessità d’intervento di un operatore. Protezione passiva: distanze di sicurezza tra gli edifici o le diverse aree a rischio si interpongono spazi scoperti o strutture con lo scopo di impedire la propagazione per trasmissione di energia termica raggiante resistenza al fuoco e compartimentazione gli elementi che hanno funzioni separanti o portanti devono avere un REI che limiti la propagazione dell’incendio; la loro presenza permette di diminuire le distanze di sicurezza. I muri tagliafuoco non dovrebbero avere aperture, o se le hanno, queste devono avere le stesse caratteristiche di resistenza al fuoco del muro cui sono applicate vie di esodo devono essere facilmente identificabili reazione al fuoco dei materiali la conoscenza del grado di infiammabilità dei materiali è una misura da considerare nella scelta dei materiali da utilizzare o da tenere lontani da eventuali principi di focolai di combustione le misure di protezione attiva sono: impianti di estinzione estintori: ce ne sono di portatili e carrellati; ne esistono poi diversi tipi, i più utilizzati sono: a polvere (per liquidi ed apparecchi elettrici), ad anidride carbonica (per apparecchi elettrici). Le regole generali per l’utilizzo degli estintori sono le seguenti: azionare l’estintore alla giusta distanza dalla fiamma, per colpire la base del focolare agire in progressione dalle fiamme più vicine a quelle più distanti durante l’erogazione muovere a ventaglio l’estintore se si tratta di incendio di liquido operare in modo che il getto non causi proiezione del liquido fuori dal recipiente operare sempre sopra vento rispetto al focolare in caso di contemporaneo impiego di due estintori gli operatori si muovono nella stessa direzione o si pongono rispetto al fuoco con un angolo non superiore ai 90°, in modo da non proiettare parti calde contro gli altri operatori procedere verso il focolare in posizione bassa per evitare i fumi prima di abbandonare il luogo verificare che il focolaio sia effettivamente spento e sia esclusa la possibilità di riaccensione sistemi di allarme rivelano il processo di combustione prima che degeneri in incendio, poiché è importante riuscire ad intervenire prima che si giunga alla fase del flash-over. Esistono rilevatori di fumo, di calore, di gas, di fiamme segnaletica di sicurezza la segnaletica comprende segnali di: divieto (rossi), avvertimento (gialli), prescrizione (blu), salvataggio (verdi), segnaletica antincendio. illuminazione di sicurezza fornisce luce sufficiente a permettere l’evacuazione in sicurezza in caso di mancanza dell’energia elettrica evacuatori di fumo e calore (EFC) vengono utilizzati frequentemente in combinazione con gli impianti di rilevazione e funzionano sfruttando il movimento del fumo e dei gas verso l’alto che, a mezzo di aperture poste in alto, vengono evacuati all’esterno. Sono utili per ritardare il flash-over, agevolare lo sfollamento delle persone e l’intervento dei soccorritori e ridurre i danni dei gas di combustione.
Procedure da adottare in caso d’incendioØ Dare l’allarme (118)Ø Se si tratta di un principio d’incendio valutare se esiste la possibilità di estinguerlo
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Ø Iniziare l’opera di estinzione solo con la garanzia di una via di fuga alle proprie spalle e con l’assistenza di altre persone
Ø Limitare la propagazione del fumo
Ø Se non si riesce a controllare l’incendio in breve tempo portarsi all’esterno seguendo le procedure del piano di evacuazione (se si è nelle condizioni di poterlo fare) e dare le adeguate indicazioni alle squadre di Vigili del Fuoco
Ø se l’incendio si è sviluppato in classe uscire subito e chiudere la porta
Ø se l’incendio è fuori dalla classe e il fumo rende impraticabili scale e corridoi chiudere bene la porta e sigillare le fessure con panni possibilmente bagnati
Ø se il fumo non permette la respirazione filtrare l’aria attraverso un fazzoletto, meglio se bagnato
Ø in presenza di fumo tenersi più in basso possibile (il fumo tende a salire verso l’alto)
Ø avvolgere indumenti di lana intorno alla testa (per proteggere i capelli dalle fiamme)
Ø non aprire le finestre
Ø non prendere mai l’ascensore
Per ottenere lo spegnimento si può ricorrere a tre sistemi:
Esaurimento del combustibile: allontanando o separando la sostanza combustibile dal focolaio dell’incendio | |
Soffocamento: separando il comburente (ossigeno o altre sostanze contenenti ossigeno, quali esplosivi o celluloide) dal combustibile o riducendo la quantità di comburente in aria | |
Raffreddamento: sottraendo calore per raggiungere una temperatura inferiore a quella necessaria per la combustione (ogni materiale combustibile ha una propria temperatura raggiunta la quale, in presenza di ossigeno, può dare origine all’incendio) |
sostanze estinguenti
acqua: l’azione avviene per abbassamento della temperatura e soffocamento; non impiegabile sugli apparecchi elettrici e sugli impianti ad alta tensione
schiuma: l’azione avviene per separazione del combustibile dal comburente e raffreddamento; costituita da una soluzione in acqua di un liquido schiumogeno, come l’acqua non può essere utilizzata su apparecchi elettrici
polveri: l’azione determina la separazione del combustibile dal comburente ed il raffreddamento, sono adatte ad ogni tipo di incendio, anche se per gli incendi dei metalli servono polveri speciali
prodotti della combustione
gas: possono provocare danni biologici per anossia e tossicità
fiamme: possono provocare diversi gradi di ustione
fumo: formato da piccole particelle solide (fumo scuro) o liquide (fumo bianco), e si forma quando la combustione avviene in carenza di ossigeno
calore: aumenta la temperatura di tutti i materiali danneggiandoli
effetti degli incendi sull’uomo
Anossia: a causa della riduzione del tasso di ossigeno nell’aria
Riduzione della visibilità
Azione termica: diversi gradi di ustioni (I – II – III grado)
Azione tossica dei fumi:
ossido di carbonio, particolarmente pericoloso poiché è incolore, inodore e apparentemente non irritante, ma è molto tossico, determina cefalea, ansia, tremori, palpitazioni, tremori muscolari
anidride carbonica, provoca asfissia, e accelera il ritmo respiratorio
acido cianidrico, si sviluppa per combustioni incomplete, cioè in carenza di ossigeno, di lana, seta, resine acriliche e poliammidiche; ha un odore di mandorle amare, determina sofferenze cardiache ed al sistema nervoso, che si manifestano con aumento degli atti respiratori, cefalea, ipersalivazione, arrossamento della cute, diminuzione della frequenza cardiaca, ipertensione
fosgene, si sviluppa nella combustione di materiali che contengono cloro e diventa molto pericoloso negli ambienti chiusi, poiché raggiunge più facilmente le vie respiratorie; provoca irritazione ad occhi, naso e gola, lacrimazione, costrizione toracica, vomito, mal di testa
Gli incendi, in alcuni casi possono determinare anche esplosioni, a seconda della velocità di propagazione della reazione di combustione verso la miscela infiammabile si può avere una deflagrazione o una detonazione (che ha effetti più distruttivi, poiché la velocità di propagazione è superiore a quella del suono)
- La sicurezza stradale
L’imprudenze e la superficialità possono essere causa di incidenti, a volte anche gravi, che si verificano in strada. Conoscere ed applicare la normativa stradale è una forma di tutela per la salute di se stesso oltre che degli altri. I pedoni, i motociclisti e gli automobilisti, ogni volta che assumono tale ruolo devono tenere sempre presente di poter costituire un pericolo se assumono comportamenti scorretti. La segnaletica, verticale ed orizzontale, già costituisce un valido ed insostituibile aiuto per evitare incidenti, ma vanno accompagnati sempre con la prudenze ed l’attenzione, oltre che con la corretta valutazione di esserne in grado nel momento in cui ci si mette alla guida di un mezzo.
Ø La giusta prassi comportamentale nei casi di calamità ed emergenze
Istruzioni generali
Le istruzioni di sicurezza valide per ogni circostanza sono:
1- mantenere la calma
2- segnalare l’evento al Capo d’Istituto o al suo sostituto che valuta sulla necessità di emanare l’ordine di evacuazione o di far chiamare il soccorso pubblico adeguato
3- se è necessario evacuare interrompere immediatamente ogni attività e seguire le istruzioni particolari per l’evento
4- lasciare tutto l’equipaggiamento (libri, cappotti o altro; i docenti devono portare con sé il registro delle presenze per poter verificare l’avvenuta evacuazione di tutti gli alunni)
5- seguire le modalità del piano di evacuazione senza mai usare gli ascensori
6- non spingere non gridare, non correre
7- non tornare indietro per nessun motivo
8- non sostare lungo i corridoi e presso le uscite di sicurezza
9- continuare a mantenere la calma nella zona di raccolta assegnata
10- non prendere mai l’ascensore
nel caso in cui venga emanato l’allarme di evacuazione:
1- l’insegnante di classe, con il registro delle presenze, si avvia a coordinare le fasi dell’evacuazione della classe
2- lo studente apri -fila si dispone nei pressi della porta all’esterno della classe e di seguito tutti i compagni si dispongono in fila, tenendosi per mano o con una mano sulla spalla di chi lo precede; lo studente chiudi -fila è l’ultimo a mettersi in posizione; quando tutti sono usciti dalla classe l’insegnante chiude la porta per segnalare l’avvenuta uscita di tutti e si porta alla testa della fila di alunni
3- nel caso qualcuno necessiti di cure, bisogna cercare di soccorrere l’infortunato;
4- ogni classe si dirige verso il punto di raccolta prestabilito, saggiando il pavimento prima di proseguire e camminando vicino alle pareti, e seguendo le indicazioni delle planimetrie, raggiunto tale punto l’insegnante fa l’appello e compila un modulo che poi consegna al responsabile del centro di raccolta esterno.
LE SITUAZIONI DI EMERGENZA
Per ciascuna situazione è importane
Conoscere numeri utili
Per le chiamate di soccorso solo alcuni numeri sono validi in tutta Italia, altri cambiano a seconda del luogo.
Evento Chi chiamare N. telefono
Incendi, crolli, fughe di gas,… Vigili del fuoco 115
Ordine pubblico Carabinieri 112
Polizia 113
Infortuni Pronto Soccorso 118
Ai soccorritori si deve dare modo d’intervenire nel modo più idoneo e tempestivo, bisogna perciò la persona incaricata di fare la telefonata deve:
1- descrivere brevemente il tipo di incidente
2- descrivere l’entità dell’incidente (i reparti coinvolti)
3- comunicare eventualmente lo stadio dell’evento (in fase di sviluppo, avanzato,…)
4- fornire numero di telefono ed indirizzo esatto con, se è possibile, indicazioni sul percorso più breve per raggiungerlo
5- indicazioni particolari (materiali coinvolti, necessità di fermare i mezzi a distanza, ecc..)
6- informare sulla presenza dei feriti
Ø Gli infortuni ed il primo soccorso
Norme per il primo soccorso
Nell’attuare il primo soccorso devono essere usate misure idonee per prevenire il contatto con il materiale di medicazione e con cute, mucose sangue ed altri liquidi biologici dell’infortunato, è necessario perciò l’uso di guanti, oltre che di pinze, forbici ed altri strumenti che debbono essere sempre opportunamente disinfettati. L’uso di fiale ed iniezioni deve essere fatto solo dal medico o dietro sua indicazione e sotto la sua responsabilità.
ferite:
1-lavare la ferita con acqua e sapone
2-allontanare terriccio, polvere o schegge con garza o cotone idrofilo imbevuto d’alcool
3-lasciare uscire dalla ferita alcune gocce di sangue ed asciugare con la garza
4-disinfettare, coprire con garza, fasciare
emorragie:
dopo il punto 3
4- coprire con garza e comprimere con un bendaggio stretto in attesa del medico
forti emorragie degli arti:
dopo il punto 3
4- applicare un laccio emostatico sopra l’emorragia
5-trasportare al pronto soccorso
ferite agli occhi:
1-lavare con acqua
2-coprire con garza
3-fissare la medicazione
4- consultare il medico (se ci sono corpuscoli nell’occhio)
sangue dal naso:
1- far tenere la testa reclinata verso il basso, per far defluire il sangue verso l’esterno
2- far sputare il sangue eventualmente presente in bocca
3- stringere con pollice ed indice la radice del naso
4- applicare compresse fredde per bloccare l’emorragia
punture di insetti o morsi di animali:
1- rimuovere bracciali e anelli
2-lavare la ferita con acqua e sapone
3-premere la ferita
4-disinfettare
5-coprire con garza sterile e nei casi di punture d’insetto applicare un impacco freddo
6-consultare il medico (soprattutto se l’infortunato versa in condizioni di malessere o è stato morso da un serpente)
scottature da calore:
1-applicare preparato antiustione
2-coprire con garza
3-fissare la medicazione
scottature da sostanze chimiche:
1- lavare abbondantemente con acqua prima del punto 1
2- seguire le istruzioni per le scottature da calore
ustioni estese:
1-coprire con garza
2-richiedere le cure del medico
effetti dei prodotti della combustione:
1-portare l’infortunato in luogo areato
2-in caso di iperventilazione: slacciare i vestiti e, in posizione seduta invitare a rallentare e regolare il ritmo respiratorio, o appoggiare su naso e bocca un sacchetto di carta oppure le mani tenute a coppa ed invitare ad insipare l’aria contenuta per due minuti
3-in caso di vomito: è utile per l’eliminazione delle sostanze nocive; se è insistente applicare una compressione sullo stomaco, in posizione orizzontale, umettare labbra e bocca, invitare a respirazioni profonde.
folgorazioni:
1- staccare la corrente e non toccare l’infortunato prima di questa manovra
2- allontanare l’infortunato dalla fonte elettrica utilizzando un attrezzo di legno
3- valutare lo stato di coscienza
o se è cosciente portarlo al pronto soccorso
o se è incosciente chiamare il 118 e richiedere un’ambulanza con gli strumenti necessari per supportare le funzioni vitali, intanto iniziare le tecniche di rianimazione
gravi contusioni e distorsioni:
1- applicare ghiaccio (evitando il contatto diretto con la cute)
2- medicare la contusione o immobilizzare l’articolazione lesa
3- consultare il medico (soprattutto per contusioni alla testa)
fratture,lussazioni:
1-evitare movimenti bruschi
2- disinfettare, coprire e immobilizzare la parte così come si trova, quindi trasportare l’infortunato al luogo di cura (se la frattura è scoperta)
3- immobilizzare la parte lesa senza cambiarne la posizione, con un bendaggio saldo ma che non ostacoli la circolazione
4- consultare il medico
malore improvviso:
1-allentare i vestiti
2-portare l’infortunato in luogo areato
3-richiedere l’intervento medico
asfissia:
1- portare in luogo areato
2- praticare respirazione artificiale
4- richiedere l’intervento medico
soffocamento:
1- estrarre il corpo estraneo, se è visibile
2- assestare 3 colpi secchi al centro della schiena, se il corpo è in profondità, facendo tenere la testa bassa verso il mento ed invitando a tossire
3- se ci sono segni di ostruzione totale intervenire con la manovra di Heimlick:
o mettersi alle spalle dell’infortunato
o abbracciarlo tra torace e addome passando con le braccia sotto le ascelle
o mettere una mano a pugno sopra l’ombelico e appoggiarvi sopra l’altra mano, accertandosi che le mani non siano a contatto con l’ultimo tratto dello sterno
o esercitare una forte pressione verso l’alto e l’interno (traiettoria immaginaria orientata verso il mento)
o ripetere più volte finché il corpo estraneo non viene espulso
4- consultare il medico
con un bambino:
1- stenderlo a pancia in giù sulle ginocchia del soccorritore in modo tale che il busto fuoriesca dall’appoggio
2- assestare 4 colpi in mezzo alle scapole con il palmo della mano
3- non eseguire la manovra di Heimlick
svenimento:
1- stendere l’infortunato a terra
2- sollevargli le gambe di 20-30 cm
3- allentare gli indumenti
4- spruzzare il viso con acqua fredda
5- quando l’infortunato si riprende non farlo alzare subito in piedi
6- quando si è ripreso completamente somministrare una bevanda zuccherata
7- se non riprende coscienza trasportarlo velocemente al pronto soccorso
insolazione:
1- portare in luogo fresco
2- allentare i vestiti
3- tenere la testa sollevata se il viso è arrossato, o al livello del tronco se è pallido
4- raffreddare il corpo con impacchi al viso, alla testa e al petto
5- non somministrare bevande alcoliche
6- praticare la respirazione artificiale se il espiro è irregolare o assente
7- richiedere l’intervento medico
assideramento:
1- trasportare in luogo riparato dal freddo ma non riscaldato
2- svestire l’infortunato tagliando gli abiti per evitare di piegare le parti irrigidite
3- frizionare le parti assiderate con panni bagnati in acqua fredda finchè non riprendono aspetto e consistenza normali
4- portare al caldo e somministrare bevande calde ed eccitanti (tè, caffè,…) quando l’infortunato comincia a riprendersi
Ø La tutela della salute
I comportamenti corretti sono la linfa della tutela della salute.
Basta fare attenzione all’alimentazione, prediligendo gli alimenti biologici o con il marchio di garanzia, facendo attenzione alle scadenze ed alle norme per la conservazione e alla cottura degli alimenti.
Anche l’igiene ha la sua importanza nella tutela della salute, la pulizia personale e dell’ambiente in cui si vive allontana il rischio di molte malattie e patologie.
Sono da considerare anche i prodotti chimici, che vanno conservati in luoghi sicuri ed usati in modo opportuno, onde evitare intossicazioni.
Bisogna fare attenzione anche durante l’utilizzo di macchine ed apparecchiature: attenendosi alle norme di sicurezza e ricorrendo ai mezzi di protezione, quando sono consigliati, si protegge la propria persona; in particolare trascorrere lunghi periodi di fronte al computer può provocare dolori ed intorpidimenti muscolari vari a collo, schiena, spalle, avambracci e mani, oltre che bruciori agli occhi con lacrimazione ed annebbiamento della vista. Basta seguire poche semplici norme per tutelare la propria salute: bisogna usare il computer in un luogo ben areato e ben illuminato, evitando riflessi sul monitor e contrasti eccessivi, è utile servirsi di una sedia comoda, regolabile e con lo schienale imbottito, e porsi almeno a 50 cm dallo schermo.
Infine non bisogna dimenticare i rischi derivanti da prolungate prime esposizioni ai raggi solari: anche se apparentemente non si risente dei danni, essi invece sono molti e, a volte, possono essere anche molto gravi, anche in questo caso basta seguire semplici norme preventive per evitare i rischi.
Ø La tutela del territorio
I comportamenti corretti sono necessari anche per la tutela del territorio, è stato l’uomo infatti che ha determinato pericoli e distruzione, ed è l’uomo che, conoscendo i rischi ai quali va incontro lui stesso insieme al suo pianeta deve intervenire con azioni di prevenzione per tutelare il territorio e quindi ricominciare ad agire per evitare i rischi derivanti dall’attività umana secondo la cultura della sicurezza, per limitare i danni derivanti dai fenomeni naturali e dagli altri incidenti secondo una cultura della prevenzione.
Ø Il volontariato
Esistono associazioni di volontariato che, in caso di emergenza, intervengono con il loro personale per aiutare e confortare le persone danneggiate da un fenomeno. Queste sono organizzate in modo da poter fronteggiare qualsiasi emergenza, e fanno capo alla protezione civile, che ad essi fa riferimento quando si trova in condizioni di dover fronteggiare una situazione di emergenza.
La protezione civile agisce in collaborazione anche con tutte le altre strutture operative, (e cioè il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze dell’Ordine, il Corpo Forestale dello Stato, i Servizi Tecnici Nazionali, i Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica, la Croce Rossa Italiana, le Strutture del Servizio sanitario nazionale ed il Corpo Nazionale di soccorso alpino), inoltre è in comunicazione con i comuni e le regioni per il ripristino immediato dei servizi essenziali (riattivazione delle discariche, acquedotto, scuole, servizi vari etc.). e con funzionari in possesso di conoscenza e competenza in merito al patrimonio abitativo, alla ricettività delle strutture turistiche (alberghi, campeggi etc.) ed alla ricerca e utilizzo di aree pubbliche e private da utilizzare come aree di ricovero della popolazione, oltre che con varie aziende di produzione e/o distribuzione alimentare a livello locale e nazionale. Tutto questo al fine di garantire nell’area dell’emergenza il massimo coordinamento delle operazioni di soccorso razionalizzando risorse di uomini e materiali.
In questo contesto, quindi, i volontari hanno un ruolo attivo e contemporaneamente specifico, poiché vengono chiamati ad intervenire in considerazione dei mezzi e materiali di cui essi dispongono, essi sono indispensabili nel momento in cui è necessaria collaborazione per aiutare persone che si trovano in condizioni necessità, ma intervengono anche per aiutare coloro che hanno semplicemente bisogno di un appoggio perché sono emarginati, o malati o abbandonati. I volontari sono persone che operano spinte esclusivamente dalla solidarietà e dall’amore per il prossimo, poiché impegnano a fondo se stessi ed il loro tempo pur non guadagnando nulla, se non la soddisfazione intima di riuscire ad aiutare o a salvare qualcuno.