Maria Teresa Sica

La Riproduzione nell’uomo e negli animali

Ci sono diversi modi di riproduzione animale, esiste la riproduzione asessuata e la riproduzione sessuata.

La maggior parte degli organismi animali e vegetali sono dotati di riproduzione sessuata, questo significa che, perché avvenga la riproduzione, è necessario che un ovulo femminile incontri e si unisca ad uno spermatozoo maschile.

La femmina di un qualsiasi animale, arrivata ad una certa età è capace di produrre uno o più ovuli generalmente in una precisa stagione dell’anno; il maschio invece, raggiunta la maturità sessuale, è in grado di produrre un liquido ricco di spermatozoi.

Quando lo spermatozoo entra in contatto con l’ovulo, l’ovulo è fecondato, e si trasformerà fino a formare un embrione cui seguirà la nascita dell’animale.

Negli ovipari lo sviluppo dell’embrione avviene nell’uovo stesso, dove ci sono tutte le sostanze necessarie all’embrione per formarsi; nei vivipari, invece, questo processo avviene nel corpo della madre, e l’embrione si nutre dal sangue materno attraverso un canale: il cordone ombelicale; gli ovovivipari, infine, sono animali nei quali le uova si schiudono all’interno del corpo della madre o del padre (come nel caso del cavalluccio marino) ed i figli escono vivi come se fossero partoriti.

Molti insetti, pesci, anfibi, rettili ed uccelli sono ovipari, le femmine depongono molte uova, poi il maschio ci passa sopra e le bagna con il liquido spermatozoico per fecondarle; in questo caso c’è la fecondazione esterna.

In altri casi (rettili ed uccelli) il maschio e la femmina si accoppiano e gli spermatozoi raggiungono gli ovuli all’interno del corpo della femmina: fecondazione interna.

Alcune specie depongono le uova già fecondate e le abbandonano (tartarughe, lucertole, serpenti), invece gli uccelli devono covarle perché l’embrione per svilupparsi ha bisogno di una determinata temperatura.

Nei mammiferi l’embrione resta per un certo periodo nel corpo della mamma.

Nei marsupiali la madre partorisce gli embrioni piccolissimi, ma li tiene nella tasca (il marsupio) nella quale i piccoli, ancora immaturi, continuano a crescere succhiando il latte materno; solo dopo molte settimane i piccoli marsupiali escono dal marsupio e sono autonomi.

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