Quello che segue è ciò che ho imparato dalla lettura del libro “In pArte Morgan” di Morgan, che è una persona con una grandissima cultura musicale e con particolare emotività ed emozionalità quindi, secondo il mio parere, ma non solo il mio, è una persona molto molto competente in materia.
Una canzone ha quattro grandi livelli: timbro, ritmo, melodia e armonia; esiste poi un quinto livello, che è l’estetica, la poetica: il contenuto morale, il messaggio; infine, (questo lo aggiungo io 😆 ), c’è da considerare l’interpretazione.
Il timbro è il colore, il suono degli strumenti, allora si può scegliere di usare una chitarra o un violino, o un corno. Dalla scelta dello strumento deriva il colore del brano e anche il volume, che dipende talvolta dal timbro dello strumento. Un timbro può variare in intensità, dunque può essere “piano” oppure “forte”.
Poi c’è il ritmo. Il ritmo risponde alla domanda: “Questi elementi nel tempo dove li collochiamo, e come?” O ancora: “Questo elemento lo metto qua, lo metto là, lo metto prima, lo metto contemporaneamente… e se lo metto dopo, di quanto?” A queste domande si risponde con la matematica: nella musica ci sono il tempo, le frazioni, le misure. Il ritmo di una canzone è più o meno fisso, perché la misura si ripete in maniera uguale durante tutto il brano, esiste infatti una misura di inizio che si mantiene fino alla fine, a meno che la canzone non preveda un cambio di tempo.
La melodia è data dall’altezza delle note; le note possono essere alte o basse; se le note suonano insieme si ha l’accordo. La voce non può suonare contemporaneamente più vole, perché è monofonica. Su alcuni strumenti, invece, come ad esempio pianoforte o chitarra, si possono suonare più note insieme. Una successione di note di diversa altezza dà origine alla melodia.
Timbro, ritmo, melodia e accordi, tutti insieme, sono l’armonia. L’armonia è emozione, comunicazione, è la scelta di alcune note suonate contemporaneamente con la melodia portante. Questi suoni, prodotti insieme seguendo regole timbriche e ritmiche di un brano, permettono di creare successioni armoniche, creare tensione, emozione.
La poetica è il messaggio, il contenuto verbale di una canzone. Questo contenuto in generale viene presentato seguendo delle regole di estetica e di metrica un po’ come nella poesia. Un testo di una canzone è molto vicino alla poesia nella forma, poi può avere strofa-ritornello-strofa-ritornello o alternanze diverse, comunque in questa forma è inserito il messaggio, il contenuto; allora abbiamo canzoni d’amore, canzoni con temi sociali, canzoni per bambini, canzoni per eventi…
E poi c’è l’interpretazione, che è data dall’esecutore. Un brano può essere meraviglioso, ma mal interpretato non sempre “arriva” a chi lo ascolta. Una buona interpretazione scuote l’emotività dell’ascoltatore, può arrivare a far commuovere, ma affinché questo avvenga è necessario che l’esecutore “senta” il brano che sta proponendo, e non solo, perché oltre a “sentirlo” e quindi ad emozionare se stesso, l’esecutore deve essere capace anche di trasmettere quelle sensazioni così da poter emozionare chi lo ascolta. Spesso le interpretazioni migliori sono degli stessi autori, ma esistono anche grandi interpreti che, pur non avendo creato un brano, riescono con l’esecuzione ad emozionare profondamente.