Maria Teresa Sica

Il suono è un fenomeno acustico prodotto dalle vibrazioni regolari di un corpo elastico che da esso è attraversato (aria, mare, solidi). Le vibrazioni irregolari producono invece il rumore.

I suoni udibili dall’orecchio umano hanno frequenza compresa tra 20 e 18000 Hz (Hertz); i suono con frequenza minore di 20 Hz si chiamano INFRASUONI, quelli con frequenza maggiore di 18000 Hz si chiamano ULTRASUONI.

Il corpo che produce vibrazione è detto CORPO ELASTICO, quando le vibrazioni toccano i centri nervosi percepiamo la SENSAZIONE SONORA.

Il suono si propaga più velocemente nell’aria e più lentamente nei solidi.

Quando un’onda sonora incontra un ostacolo una parte dell’onda viene respinta e si ha il SUONO RIFLESSO, il quale si distingue in ECO e RISONANZA: l’eco si ha quando il suono ritorna nitido all’orecchio, la risonanza ha un suono confuso. L’eco avviene quando l’ostacolo è lontano dalla fonte sonora, quindi l’onda riflessa non si mescola con l’onda sonora principale ed è dunque chiaramente percepibile; si ha invece la risonanza quando l’ostacolo che provoca l’onda riflessa è troppo vicino alla fonte sonora. La parte di un suono che viene assorbita dall’ostacolo si spegne, se invece un ostacolo lascia passare un suono, questo si propaga. Nel vuoto, infine, il suono non si propaga, nel vuoto c’è il silenzio assoluto perché non c’è alcun corpo elastico da attraversare.

Le caratteristiche del suono, quindi, sono: INTENSITÀ, ALTEZZA e TIMBRO:

più ampia è l’onda più intenso è il suono; più alta è la frequenza, più alto è il suono; il timbro è il colore del suono.

La FREQUENZA è il numero di impulsi nel tempo: è maggiore se ci sono più onde in un determinato tempo; il TIMBRO può determinare il “colore”, il “carattere” del suono che dunque potrà essere morbido, nasale, squillante, argentino, dolce…

 

IL RITMO

Il ritmo è l’ordine del movimento. Gli esercizi ritmici sono piacevoli soprattutto quando sono accompagnati dalla musica; la loro esecuzione aiuta ad individuare il ritmo di una canzone. Gli esercizi si possono eseguire con il battito delle mani o con strumenti a percussione (tamburo, triangolo, piatti, nacchere); questi esercizi aiutano a migliorare nella precisione e nell’esattezza dei movimenti ed educano alla precisione ed all’esattezza dei movimenti; essi si devono attuare tenendo sempre conto della diversa intensità, in modo da rispettare il “piano”, il “mezzoforte” ed il “forte”; ciò richiede un elevato autocontrollo.

Lo strumento che aiuta a svolgere gli esercizi di ritmo è il METRONOMO. Esso è una cassetta di legno con un’asticella, con un peso alla base, che può oscillare ad andamento regolare.

Il ritmo può essere percepito particolarmente nelle filastrocche.

 

RITMO LIBERO E RITMO MISURATO

nel linguaggio orale il ritmo delle parole è determinato dalla velocità, dall’intonazione, dalle pause, dal dialetto, dall’intenzione comunicativa, è quindi un ritmo “libero” perché non è soggetto né a misura né a pulsazione, cosa che invece si riscontra nelle filastrocche e nelle canzoni, dove troviamo perciò un ritmo “misurato”. La differenza tra ritmo libero e misurato si può percepire in particolare nella musica rap.

IL TEMPO

Ma la musica è caratterizzata anche dal tempo, che è espresso da una frazione che si mette sul pentagramma dopo la chiave. Il numeratore della frazione indica quanti movimenti vale una nota in una battuta, il denominatore indica quanti movimenti deve comprendere la battuta in totale. La battuta è delimitata da una linea verticale sul pentagramma.

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