L’arte è comunicazione, chi crea comunica, chi osserva percepisce e… interpreta.
Entrambe le capacità dipendono dalla sensibilità, dalla curiosità, dalla pazienza, dallo studio, dalla ricerca.
Allora, in questa pagina, semplicemente riporto una poesia tratta dal mio libro Voli Emozionali, perché a volte l’Arte si comunica con l’Arte.
SCULTURE IMMORTALI
Da polvere di terra, Lui l’uomo ha modellato,
con l’alito divino la vita gli ha donato
ed eccolo, il vivente, che nella sua presenza
celebra Lui poiché è a Sua immagine e somiglianza.
E gli donò un giardino da arare e custodire
ed alberi da cui potersi nutrire,
un albero però era da non toccare
ma l’uomo, incuriosito, non stette ad ascoltare.
Cacciato torna in terra da cui fu generato,
figlio del suo Creatore tendenze ha conservato,
sicché dalla materia esanime è sedotto:
la cerca, la modella, come con lui fu fatto.
Ma il soffio della vita non è sua competenza
e le creazioni restan tutte prive di esistenza,
il Padre, che lo guarda e nel profondo è buono,
solo alcuni ha dotato di un altro grande dono.
Opere dalla terra plasmate, scalpellate,
manchevoli di vita, immobili, attaccate,
ma alcune pare parlino come se in chi forgiò
tal era la passione che il prodigio sgorgò.
Mimica di una madre e del figlio sorretto
cui membra rilasciate, morbida veste han sotto;
o delicata sindone, marmorea non appare
che sul giaciglio il corpo attraverso traspare;
la rete che recinge capo e arti inferiori
realistica, adagiata, come a vestir pudori;
la donna abbandonata, le braccia che s’incrociano
sul di lui capo e cingono lei, e un bacio bramano.