Maria Teresa Sica

L a   C o m u n i c a z i o n e   n o n   v e r b a l e

L’informazione verbale è spesso accompagnata da informazioni non verbali, che possono confermarla oppure smentirla, poiché sono queste ultime a dare informazioni sullo stato emotivo dell’interlocutore. Non sempre la comunicazione non verbale è pienamente consapevole, e non sempre viene decodificata; nel suo ambito sono compresi diversi sistemi di comunicazione: intonazionale e paralinguistico e cinesico.

C’è però da considerare anche l’aspetto esteriore nelle componenti di segnalazione e comunicazione.

Aspetto esteriore

Volto, conformazione fisica, abbigliamento, trucco, acconciatura dei capelli, stato della pelle sono tutti elementi che costituiscono l’aspetto esteriore. Tutti questi elementi trasmettono informazioni sull’identità della persona, oltre a dare notizie sul tipo di personalità con la quale si interagisce. Esistono infatti stereotipi facciali e fisici secondo i quali a determinate conformazioni corrispondono determinate inclinazioni caratteriali. Tuttavia queste notizie non sempre sono utili e complete. Abbigliamento, trucco ed acconciature dei capelli sono elementi variabili, che possono anche essere un mezzo per trasmettere il proprio stato d’animo.

Sistema intonazionale e paralinguistico

Tali sistemi comprendono variazioni non propriamente linguistiche: tono, timbro, intensità della voce, velocità nell’espressione, pause, che sono indipendenti dal contenuto verbale. In tale contesto assumono importanza anche altri segnali, quali disturbi del discorso o non fluente, e disturbi emozionali, come pianto, sorriso, sospiri. Questi aspetti informano sullo stato emotivo dell’emittente, possono cioè svelare se l’emittente è arrabbiato, ansioso, tranquillo, stressato, a disagio.

Sistema cinesico

Il sistema cinesico comprende diversi elementi:

il comportamento spaziale,

il comportamento mimico del volto,

il comportamento visivo,

il comportamento motorio-gestuale,

Il comportamento spaziale riguarda l’area che circonda un individuo, lo spazio che una persona crea intorno a sé: il territorio personale. L’estensione di questo spazio è soggettiva, e viene mutata in base al ricevente. Durante la comunicazione questa distanza può essere più o meno accorciata, esistono 4 diverse distanze: intima, personale, sociale, pubblica; con la prima operano il tatto e l’olfatto, a maggiori distanze si usano vista ed udito, ma la loro efficacia diminuisce con l’aumentare della distanza; a grandi distanze opera l’udito, e diminuisce l’importanza dei segni. Nello spazio è importante anche l’orientazione, cioè l’angolo secondo cui le persone si orientano l’una rispetto all’altra. Ci si può disporre di fronte, di fianco, più in alto, sono tutti segnali che comunicano rapporti di gerarchia o dominanza, palesi o inconsci, oppure sono indicativi di un particolare status (a cinema o a teatro gli spettatori sono orientati tutti verso un unico punto). Altro aspetto interessante è la postura, un segnale involontario dello stato emotivo. Esistono posture dominanti ed inferiori, posture che indicano amicizia o uno status sociale, posture che svelano l’ansia e la tensione o il rilassamento e la fiducia. La postura può indicare l’atteggiamento in una determinata situazione o anche l’immagine che una persona ha di sé. Infine c’è il contatto corporeo, vale a dire il contatto durante la comunicazione; questo aspetto è una manifestazione dello stato emozionale. Esistono 5 categorie di contatto corporeo nelle relazioni interpersonali: funzionale-professionale, ad esempio tra medico e paziente, sociale, ad esempio nel saluto, amichevole, intimo-affettivo, sessuale.

Il comportamento mimico del volto produce segnali di interazione rilevanti. Il volto va suddiviso in area superiore, con occhi, sopracciglia e fronte, ed area inferiore, con bocca e naso. La mimica facciale esprime le emozioni, nell’emittente accompagna le parole, le enfatizza, ne sottolinea o ne modula il significato, nel ricevente manifesta attenzione, accordo, disaccordo, perplessità, indifferenza. Particolarmente eloquenti nella mimica facciale sono le sopracciglia attraverso i diversi gradi di inarcamento.

Il comportamento visivo riguarda i movimenti degli occhi e lo sguardo. Lo sguardo viene utilizzato per ottenere informazioni, per salutare, per comunicare di aver compreso un’informazione. Lo sguardo dà indicazioni sull’attenzione, sull’interesse, sull’interazione personale, sul potere interpersonale. La comunicazione del contatto visivo è contenuta anche nella durata dello sguardo, la durata può dare indicazioni sull’acquisizione dell’informazione, sull’interesse, sull’aggressività, sullo stato emotivo, sullo stato psicologico.

Il comportamento motorio gestuale comprende gesti, espressione del volto, movimenti del volto, delle mani degli arti,tutti nel loro insieme. Tra questi movimenti, particolarmente espressivi sono i cenni del capo. Questi ultimi sono molto rapidi, e sono importanti indicatori per l’interazione e l’alternanza dei turni. Possono inoltre dare informazioni sull’attenzione o sull’assenso, sono comunque generalmente coordinati con altri movimenti fisici. I movimenti delle mani vanno dal gesticolare alle manipolazioni di se stessi o di oggetti. Esistono gesti illustratori, cioè quelli che l’emittente realizza consapevolmente durante la comunicazione verbale per illustrare ciò che sta dicendo, scandire o ampliare il contenuto. Ci sono gesti indicatori dello stato emotivo, che possono cioè indicare ansia o rabbia. I gesti regolatori sono quelli emessi dagli interlocutori con il fine di sincronizzare gli interventi durante il dialogo, servono a mantenere il flusso della conversazione ed indicano l’interesse del ricevente. Essi sono effettuati con le mani, ma anche con cenni del capo ed espressioni del volto, quali inarcamento delle sopracciglia, o con cambiamenti della postura. Esistono poi i gesti di adattamento, sono movimenti non intenzionali, che non hanno particolare intenzioni comunicative e rappresentano un modo di controllare bisogni ed emozioni in particolari situazioni, essi comprendono le manipolazioni su se stessi o su oggetti.

Ci sono poi gesti simbolici, sono quelli emessi intenzionalmente con uno specifico significato, e possono essere utilizzati per enfatizzare o sottolineare scambi verbali quali il saluto, oppure quando non è possibile la comunicazione verbale.

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