Maria Teresa Sica

Quel dolore nei malati terminali e in coloro che gli stanno intorno

Il male dei mali, quello che si insinua e lentamente ti mangia, all’esterno, ma a volte anche all’interno. Si nutre del tuo stesso nutrimento, di quello che ti dovrebbe dare sostegno, e così, mentre cerchi con tutte le forze di sostenerti, lui, quel male, ruba energia per nutrirsi egli stesso, la succhia, strappa il nutrimento alle cellule ancora sane e, crescendo, continua a moltiplicarsi, a nutrirsi di te e a distruggerti, subdolo e silenzioso.

Subdolo e silenzioso il male prosegue la sua corsa, invece tu non resti silenzioso mentre, lentamente ti prosciughi nel fisico, perché lui avanzando porta con se il dolore fisico, e quindi a te non resta altro che lamentarti, lamentare quel dolore, comunicarlo nel tentativo di chiedere aiuto.

E l’aiuto non può dartelo che la medicina, perché proprio questo è l’obiettivo della scienza: guarire e, dove non è possibile, cercare di ridurre, limitare il dolore fisico.

Così dopo un percorso più o meno doloroso e più o meno lungo si arriva alle cure palliative, la terapia del dolore. Farmaci sempre è più potenti che ti mettono in condizione di andare via senza soffrire, serenamente.

Questo è quello che ci dicono.

Però sinceramente io non credo che vada davvero così, non credo che con quei farmaci il dolore sparisca. La mia impressione è che ti confondono e ti indeboliscono talmente tanto che tu non hai più la forza di esprimere quel dolore che, invece, continua ad essere lì, persiste, forte e martellante, mentre tu, confuso dai farmaci, non riesci più neanche a emettere flebili lamenti, non ne hai la forza.

Restano i deboli tentativi di effettuare movimenti, prove di sforzi fisici che inesorabilmente falliscono, e le espressioni facciali che, quelle, non possono mentire, e con le quali cerchi di comunicare che non è vero che quel dolore è assopito.

Chi ti sta intorno e non ti sente più gridare è convinto che grazie ai farmaci non soffri più, che ti avvii ad andartene con serenità. Non è così. I farmaci semplicemente ti stordiscono e ti indeboliscono, ti conducono in uno stato quasi catatonico nel quale, però, potresti rimanere cosciente. Così, senza forze, rimani nel tuo dolore, che non scompare, ma che tu non riesci più a palesare.

Come sempre, il viso non mente e, come sempre, quello che muove il mondo è stato, è e sarà sempre questo schifoso denaro, che predomina su tutto, incurante di tutto.

E quando arriva il momento vai via, e grazie alle cure palliative vai via silenzioso, ma non senza il tuo dolore, però questo lo sai solo tu, e i pochissimi che, rendendosene conto, piangono in silenzio, insieme a te.

©Mts

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