Maria Teresa Sica

…il MIO cane…

“Questo è il mio cane, ti piace?”

…il MIO cane…

E allora penso….

Il cane è un essere vivente, non è una borsa, o una casa… è un essere che vive, come si fa a definirlo “mio”, ma soprattutto che senso ha quell’aggettivo “mio”?

E allora penso…

Definire “mio” un cane non deve significare imporre il proprio dominio su un altro essere, solo che rivolto agli animali quest’aggettivo assume un senso del possesso, a mio parere, troppo spesso negativo… lo stesso senso che, talvolta, purtroppo, assume nei rapporti tra le persone.

Ma è proprio nell’interazione con gli animali che molti dimostrano il senso che danno alla parola “mio” rivolta a un vivente.

A ben guardare un cane è un essere che dà un mondo infinito d’amore, e lo dà senza nulla a pretendere, allora accetta ed obbedisce a strani comandi del suo “padrone”, seppure senza senso, pronunciati talvolta per il solo gusto e la sola soddisfazione di mostrare agli alti umani che lui obbedisce, accetta di essere tenuto al guinzaglio, di essere vestito in modo innaturale… lui è lì, e non aspetta altro che un sorriso, una carezza, allora fa di tutto, perché pensa che accondiscendere a tutte quelle strane richieste serva a far capire a quell’umano quanto grande è il suo amore, quanto incondizionato è il suo Amore. E allora.. sta al gioco, in attesa solo di un abbraccio. E quell’abbraccio in un attimo gli apre il cuore, lo si vede nel suo sguardo, nei suoi movimenti, nella sua.. gioia. E in quell’abbraccio lui ci crede, ciecamente, e gli attribuisce un valore, che purtroppo, molto spesso, l’umano non gli corrisponde.

Il “mio” cane spesso per l’umano è solo possesso nei confronti di un vivente che è lì, inerme, in attesa di un gesto d’amore e l’Amore che il cane offre non ha nulla a che vedere, troppo spesso, con l’amore del “suo” umano, che invece ama definirsi il suo “padrone”.

Un cane è come un bimbo, le sue aspettative solo simili a quelle di un bimbo, e il suo modo di dare è uguale a quello di un bimbo. Sì, un cane è proprio come un bimbo.

Un bimbo cresce, e poi diventa indipendente, e non c’è gesto d’Amore più grande che educarlo all’indipendenza e lasciarlo libero di fare scelte, perché Amare è lasciare scegliere.

Il cane, come il bimbo che cresce va educato, non ci deve essere guinzaglio, non ci deve essere comando senza senso. Allora, solo allora, è un rapporto d’Amore equivalente tra viventi.

E il cane, così come l’umano, tutto questo riesce a sentirlo.

 

Mts ©

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